Vivere la città

Via Balbi, una dichiarazione d’amore

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Via Balbi, vista dalla Stazione di Principe e da Piazza della Nunziata

Via Balbi è l’Università a Genova. Andarci significa andare in Università, per me e molti altri, come se le due idee si sovrapponessero. In questo breve articolo cercherò di spiegare perché, cos’è per me Via Balbi e cosa potrebbe essere anche per voi. E non solo per chi è umanista, letterato, storico o avvocato ma per tutti noi poveri studenti. È suo il primo marciapiede genovese che calpesti, tremante o spavaldo, quando vai a immatricolarti – anche se ormai non è più così, perché tutto è digital. È qui, in Balbi 5, che si trova il temibile Rettorato, solido, autorevole et aeternum in secula seculorum amen. E sempre qui ho passato i tre anni della laurea triennale, quindi spero mi perdonerete un po’ di sentimentalismo.

Via Balbi, generosa e viva

Quando arrivi da fuori, o meglio, sei foresto, è lei che ti dà il benvenuto. È la via dei fuorisede, di chi arriva tutto sudato e in ritardo in aula – grazie Trenitalia. Di chi si catapulta fuori da quella  gabbia claustrofobica che è il treno, a riveder le stelle, direbbe Qualcuno.

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Palazzo Reale

Ma non solo: è una via generosa, dagli atri aperti, dove rifugiarsi quando piove o dove cercare ombra nella canicola estiva. E che atri! Via Balbi è generosa anche perché dispensa bellezza. Vogliamo parlare di Balbi 4? Del suo piccolo giardino interno, con lo splendido ninfeo, circondato dall’aranceto? O dell’entrata maestosa e imponente di Balbi 5, dei leoni di marmo e degli scaloni che si succedono? Dopotutto ci troviamo in una delle Strade Nuove, che i Signori del Seicento costruirono per celebrare la città e celebrarsi. E che oggi è Patrimonio UNESCO.

È una via varia, viva, dinamica. I suoi marciapiedi brulicano di quell’umanità disperata – o eletta, non mi è ancora chiaro – che sono gli studenti universitari. Sigarette accese, ripassi dell’ultimo minuto e ogni tanto qualche copia venduta di Lotta comunista – queste ultime davvero poche. Biblioteche di diritto, filosofia, latino, geografia. E molto di più, nella sua lunghezza si possono incontrare le più svariate attività, dal barbiere al compro oro, dalla legatoria al negozio cinese. Per gli studenti davvero pigri che non si vogliono spostare per le commissioni.

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Scorci di Via Balbi. A sinistra in grande, Salita Santa Brigida

Tutta la città in una sola via

Ma soprattutto, in Via Balbi c’è già tutta Genova e non potrete non trovarvi d’accordo.

  • È in salita, anche se può non sembrare a un primo colpo d’occhio. E si sa, Genova è tutta così. Come diceva Caproni, Genova verticale,/ vertigine, aria scale. Meglio abituarsi sin da subito. O rassegnarsi.
  • Racconta molta storia della città, antica e recente. Racchiude quella delle grandi famiglie nobili del Seicento e quella degli Anni di Piombo e delle BR, con l’omicidio del procuratore generale Francesco Coco in Salita Santa Brigida.
  • Racconta molte storie della città. Quella dello studente e quella dell’immigrato indiano che ha aperto un ortofrutta. Quella del professore, quella del barista laureato e quella dello stampatore ecuadoriano.
  • Ha un fascino tutto genovese, che ritroverete in altre vie storiche – come Via Garibaldi – e imparerete ad amare. La vita quotidiana, prosaica e l’eccezionalità del passato della Superba convivono e si completano. Il cielo, stretto dai profili dei palazzi, ci regala scorci che fanno bene all’anima.

Percorretela. Sentitela, Via Balbi, con le sue scritte sui muri, i portoni antichi e i terrazzi. Il vostro sconfortato cuore di studenti inizierà ad amarla, e non si fermerà più.

 

 

 

 

 

 

3 pensieri su “Via Balbi, una dichiarazione d’amore”

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