Arte & Cultura

La mostra di Picasso a Palazzo Ducale

Alcuni motivi per cui visitare la mostra di Picasso a Palazzo Ducale

«Che genio era quel Picasso, un vero peccato che non abbia dipinto nulla». Al di là dell’opinione di Chagall, il Palazzo Ducale di Genova ospita fino al 6 maggio la mostra di una selezione di opere provenienti dal Musée Picasso di Parigi. Sono tutte opere che l’artista si è sempre portato appresso nei suoi diversi atelier, di cui non ha mai voluto privarsi vendendole. Dalle prime realizzazioni di ispirazione africana fino a quelle degli anni ‘50 e ‘60. Non solo dipinti, ma anche fotografie che lo ritraggono in atelier con le sue creazioni.

Vi spiegherò perché dovremmo tutti conoscere – e adorare – Pablo Picasso, anche se siete studenti di ingegneria e credete che la massima espressione di creatività sia un QR code. Innanzitutto Picasso è autentico. Le sue opere e il suo stile nascono da convinzioni profonde, non da mode o manierismi cui si adegua. L’opera è viva perché viva è l’idea che vi sta sotto. Arte e vita sono inscindibili, considera le opere come pagine di diario della sua esistenza. Vediamo i ritratti delle donne che hanno posato come modelle per le sue opere, rappresentazioni di spiagge e bagnanti prodotte durante il soggiorno in Costa Azzurra, quadri in cui compaiono i suoi figli in scene domestiche, i suoi tentativi di cimentarsi in rivisitazioni delle opere di Manet. Picasso con il Cubismo ci spiega che per rivoluzionare qualcosa non bisogna distruggere, ma decostruire la realtà esistente. Il cambiamento non ha bisogno di rabbia e feroce distruzione, ma di un’analisi critica che modifichi e cambi gli ordini. La visione cubista della realtà mette insieme sulla stessa tela diversi punti di vista di spazio e tempo. Come scegliere gli highlights di una partita di calcio e rappresentarli tutti su una stessa tela.

PICASSO ritrattodidoramaar1937
Ritratto di Dora Maar, 1937

Se guardiamo il ritratto di Dora Maar (1937) percepiamo la spiccata sensualità della donna che ha il viso appoggiato sulla mano mentre pensosa guarda verso sinistra e capiamo che subito dopo si è voltata ad incrociare gli occhi del pittore. In una sola tela vi è la contemplazione della donna e un malizioso gioco di sguardi. Le due dimensioni temporali sono anche distinte dal diverso colore del viso, giallo e grigio, come se lo sguardo del pittore la illuminasse come una lampadina. Noi sappiamo che Dora è languida, sensuale e provocante nonostante sia rappresentata con gli occhi strabici e dalla stessa parte del naso. Grazie alla funzione degli highlights abbiamo in un solo quadro (fissata in eterno) una donna assorta e ammiccante, pensosa e civettuola.

Se non vedete nulla di tutto ciò in quest’opera e la reputate una mia perversione, vi aggiungo altre buone ragioni per visitare la mostra. Potete impegnare quel paio di ore tra una lezione e l’altra senza spaccarvi di sigarette e caffè in cortile. Potete impegnare quel paio di ore tra una lezione e l’altra senza spaccarvi di pratofiorito in biblioteca. Potete impegnare quel paio di ore tra una lezione e l’altra senza il senso di colpa per non aver studiato, perché state comunque svolgendo un’attività culturale. Potete direttamente impegnare quel paio di ore proprio di quella lezione. Inoltre il Ducale è incantevole – con o senza mostre – e potete darvi un tono sui social con una vostra foto assorta di fronte ad un qualsiasi quadro. #artwork #instaartist

Orari della mostra:

lunedì: 11:30 – 19:30
Da martedì a giovedì: 9:30 – 19:30
venerdì: 9:30 – 22:00
sabato e domenica: 9:30 – 19:30

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