Università, Vivere la città

Dovere e piacere, 5 posti dove studiare all’aperto a Genova

La primavera finalmente è arrivata. Si è presa il suo tempo, senza troppa fretta, a differenza di quel che recitava una nota canzone di qualche annetto fa. Dopo le settimane freddissime di febbraio e marzo, le piogge dei primi di aprile, gli uccellini hanno ripreso a cinguettare e il sole a baciare i belli. È forse questo il momento in cui la temperatura è più godibile. Calda ma non troppo, con quella leggera brezza che ti impedisce di evaporare. Il paradiso.

E tu devi studiare. La sessione estiva è proprio là, che ti guarda dal futuro e aspetta di castigarti. Magari c’è anche qualche preappello sparso per la strada, giusto per non disabituarsi all’ansia da esame, che – ammettiamolo – prende un po’ tutti.

Primavera voglia di cielo azzurro

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È in questi giorni che rimanere al chiuso inizia a pesare. Perché va bene studiare, faticare sui libri, saltare la pennichella pomeridiana ma almeno che si possa vedere il cielo. Che si possa respirare un po’ d’aria fresca, non quella viziata e spesso “profumata” d’umanità delle biblioteche e delle aule studio. Dopotutto il cervello ha bisogno di ossigeno.

Chi studia a Genova e ama stare all’aria aperta è fortunato. La città offre alcuni posticini dove poter prepararsi per gli esami e allo stesso tempo cercare di risolvere il pallore cadaverico accumulato con l’inverno. E non dimentichiamo il grande vantaggio di studiare all’aperto. Se dovete ripassare ad alta voce nessuno vi potrà mai dire shhh. Sempre che non pensiate di essere al mercato del pesce, ma quello è un altro discorso.

Il cortile dell’Albergo dei Poveri

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Il cortile dell’Albergo dei Poveri

L’Albergo dei Poveri è stato restaurato a partire dagli anni ’90 per ospitare distaccamenti delle Scuole di Scienze Sociali e di Giurisprudenza. Per questo offre ciò che sedi universitarie più antiche – o degli stessi anni ma non rinnovate – non hanno. Come un wifi funzionante, aule di informatica, una biblioteca spaziosa e nuova di zecca (ne parla qui la nostra @lucrymary). Quello che a noi ora interessa è il cortile interno, spazioso e con panche e panchine all’ombre o al sole, per tutti i gusti. Il cortile è lo spazio ideale sia per una veloce pausa studio mentre si sgranocchia una schifezza da macchinetta sia per finire il libro di quel famoso sociologo senza troppa angoscia. Dovete permettermi, però, di fare un attimo la bacchettona: non sporcatelo! (metterei più punti esclamativi ma non è elegante) I cestini ci sono – forse andrebbero svuotati più spesso – ma non siate così incivili da rovinare un piacevole luogo comune solo per la pigrizia di non spostarvi un po’ più in là per gettare la vostra monnezza. Anzi – mi correggo – un bene comune. Ok, bacchettona mode off. Proseguiamo.

Il cortile interno della Berio

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Il cortile interno della Berio

Anche la Biblioteca Berio offre un cortile interno dove poter studiare e intanto prendersi la tintarella. Magari anche sorseggiando una bibita fresca presa al bar lì davanti. La Biblioteca ha molti pregi: è centrale, ben fornita, con un livello tecnologico passabile. È perciò molto frequentata. D’estate nel cortile si ripropone ciò che accade dentro d’inverno. I posti finiscono subito. Un’ora dopo l’apertura è già tutto pieno. Quindi potete agire in due maniere: o mettervi in coda per entrare alle otto o mandare quel vostro amico che dorme solo quattro ore a notte a tenervi il posto. Buona fortuna.

Le scale della chiesa in Piazza della Nunziata

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Chiesa della Santissima Annunziata del Vastato, Piazza della Nunziata

La chiesa è la Basilica della SS Annunziata del Vastato. Lo sapevate tutti, vero? Bugiardi. Qualcuno potrebbe dire che sia irrispettoso studiare qui. Non credo sia così. Penso che se si evita di mettersi davanti all’ingresso della Chiesa, sporcare – mia ossessione – e schiamazzare ci si possa sedere in tranquillità in compagnia dei propri libri. Dopottuto il compito della Chiesa è quello di accogliere tutti: perché non i poveri studenti bisognosi di sole? Gli studenti di Lettere e Filosofia hanno recepito bene il messaggio e si assiepano tutti sulle scale della chiesa, sperando di farsi forza l’un l’altro. Qui la luce non manca, il suono di clacson e macchine nemmeno. Lo consiglierei a chi non è in ritardo con lo studio o a chi ha un’ottima concentrazione.

Il Porto Antico

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La passeggiata del Porto Antico di fronte a Porta Siberia

A Genova c’è il mare. C’è il mareeeeeeeee (grido primordiale di una piemontese quando si sveglia e si ricorda che il mare è lì, a due passi). Uno dei luoghi dove il piacere dell’aria aperta e il dovere dello studio possono convivere è sicuramente il porto. E intendo un po’ tutta la zona del Porto Antico, non quella dei terminal (anche se, quasi quasi, una bella fuga…). Insomma, parlo di quella lunga striscia che va dai Magazzini del Cotone alla passeggiata che parte dal Galata – Museo del Mare e va verso la Lanterna. Senza dimenticarsi fra i due poli l’Isola delle Chiatte (le cui lodi la nostra @gwelzebu ha già decantato qui). Sedetevi, annusate l’aria salmastra, condividete la vostra panchina con il turista di passaggio o l’indigeno. L’aria del Porto rende lo studio più frizzante.

La spiaggia. Una qualsiasi

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Spiaggia di Genova Quarto

Mi rendo conto ora che la mia selezione di luoghi per studiare all’aperto è in ordine crescente di senso di libertà. E allora non si poteva che chiudere con la spiaggia, perché – ribadisco – qua a Genova c’è il mare. Potete scegliere quella che volete. Andare in Corso Italia e da lì decidere quale vi ispira di più, oppure camminare e camminare e arrivare a Quarto o Quinto. Mi sembra quasi superfluo dirvi quanto rilassante e bello sia studiare seduti sugli scogli – quelli comodi, se esistono – o sulla sabbia. Il ritmico sciacquio delle onde permette alla nostra mente di cogliere con più facilità le astrazioni. L’aria che sa di iodio ci entra nei polmoni e li riempie. Ci sentiamo fisicamente bene, energici, attivi. Abbiamo tutto quello che ci serve per studiare e un giorno – lontano ma forse vicino – laurearci.

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