Curiosità, Università

Università e bandi: quando una mail ti cambia la vita

Quante volte, controllando la nostra casella di posta elettronica, ci siamo trovati davanti una vera e propria caterva di mail provenienti per lo più dall’università? Perché – ammettiamolo – in certi casi sembra davvero di essere vittime inconsapevoli di pseudo bombardamenti a tappeto informatici da parte dell’ateneo. O quantomeno di una forma accademica di spamming, messa in atto anche da alcuni professori. Non nutro alcun tipo di dubbio che qualcuno si sia mai davvero soffermato a leggere tutte queste lettere virtuali, e non sono certo qui per farvi la morale. Però…

Ebbene sì, purtroppo questa volta le note dolenti sono già arrivate – mi dispiace raga, in questo caso non posso proprio esimermi. Sappiatelo fin da ora, a tutta questa premessa è necessario contrapporre un grande, grandissimo, gigantesco, mastodontico però, a cui farò in modo non possiate sfuggire – ma solo per il vostro bene miei cari figetti. A volte è comprensibile che non ci si soffermi proprio su tutto il contenuto delle mail con cui la nostra fantastica UniGe ci intasa la casella di posta ogni ora di ogni giorno – soprattutto in periodo di tasse. Ma solo a volte, non sempre. Siete liberi di non credermi, ma posso assicurarvi che ogni tanto nel mucchio si possono trovare anche opportunità decisamente interessanti.

Avete una vaga idea di quante occasioni avrete sicuramente perso solo per aver arrestato la lettura di una mail al suo semplice oggetto? No? Benissimo. In questo articolo cercherò di farvelo capire raccontandovi come la semplice mail di un bando abbia letteralmente rivoluzionato quest’ultimo periodo della mia vita.

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Baia del Silenzio, Sestri Levante

And so, are you ready? Let’s go!

RIFF 2018: una settimana in Riviera tra cinema e soirées

Chiunque mi conosca sa quanto io faccia fatica a stare ferma – non avere nulla da fare credo sia davvero il mio incubo peggiore. Tendo a impegnare le giornate 36 ore su 24, cercando di fare qualunque cosa mi dia soddisfazione – dal teatro al cinema, dalla musica allo sport, dalla lettura alle uscite con gli amici: va tutto bene, purché mi faccia sentire appagata. Purtroppo però i momenti “morti” esistono anche per le persone come me. Proprio durante uno di questi periodi mi è capitato di imbattermi nell’ennesima mail dell’UniGe, e leggendola mi sono accorta contesse l’ennesimo bando a cui partecipare. Ok, facendo un doverosissimo mea culpa devo ammettere che inizialmente l’ho ignorata – in fondo in fondo ho anche io dei difetti.

Nonostante tutto, però, non me ne sono affatto dimenticata. Pochi giorni dopo, parlando con un mio collega, è uscito di nuovo l’argomento, e senza pensarci troppo sono andata a riprendermi la mail. L’ho letta, ho aperto il link che conteneva il bando e sbam: ho partecipato alle selezioni per la Student Jury del Riviera International Film Festival 2018 – per gli amici RIFF. E indovinate un po’? Alla fine ho pure vinto – anche se in realtà non mi è ancora ben chiaro come.

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Hotel Vis à Vis, Sestri Levante

Grazie a quella mail, per un’intera settimana io e altri cinque ragazzi siamo stati ospitati a Sestri Levante in qualità di giuria degli studenti del Festival, e lì abbiamo trascorso il nostro tempo tra documentari, film, conferenze e masterclass in compagnia di personalità internazionali, come i membri delle due giurie di veri esperti – dall’attore Matthew Modine allo sceneggiatore Ed Solomon al premio Nobel Nigel Tapper – e i grandi ospiti, tra cui anche Erri De Luca.

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Matthew Modine – Ed Solomon – Nigel Tapper – Erri De Luca

Morale della favola

Forse ai più tutto questo potrebbe sembrare banale, ma è anche grazie all’azione di spamming dell’università che ho avuto la possibilità di vivere questa meravigliosa esperienza.

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Miglior osservatore dei più suggestivi aperitivi fatti dalla Student Jury alla Baia del Silenzio

Scrivendo questo articolo la mia unica intenzione è quella di farvi capire che in fondo – ma proprio in fondo in fondo – spesso anche l’università può aiutarci a fare esperienze importanti, e non solo all’interno mero ambito accademico.

Quest’anno io e i miei cinque – anzi, contando anche la nostra super presidente di giuria direi sei – fantastici e variopinti compagni di viaggio siamo stati i primi a sperimentare l’incarico di giuria studentesca all’interno della seconda edizione del RIFF. Dall’anno prossimo tocca a voi.
In questa occasione abbiamo conosciuto persone meravigliose, stretto amicizie e fatto esperienze splendide. E io personalmente devo ammettere di essermi letteralmente innamorata di Sestri Levante e di tutta quella Riviera verso cui il mio campanilismo Genovese – di adozione, sia chiaro: nel cuore resto comunque una fiera foresta sanremese – mi ha sempre portato a guardare con diffidenza. Anzi, ne approfitto per chiedere scusa a tutti gli abitanti del Tigullio: per me fino all’altro ieri eravate solo degli semplici spezzini inconsapevoli, ma grazie al RIFF ho dovuto piacevolmente ricredermi.

A questo punto che dire? Correte subito a controllare la vostra casella di posta, miei cari colleghi. E mi raccomando, ricordatevi di non evitare a priori quelle provenienti dalla nostra molestissima università.
Chissà che così facendo tra le mail dell’UniGe non troviate anche voi la vostra esperienza speciale.

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La fantastica Student Jury del RIFF 2018 (un piccolo tributo a cinque grandi individui che non vedo solo da un paio di giorni e già mi mancano)

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